
Quante volte siamo passati in Valsugana e abbiamo alzato gli occhi per osservare quella strana costruzione arroccata dentro una grotta. Quante volte avremmo voluto visitarla, ma irraggiungibile perchè non c'era modo di salire. E finalmente il Covolo di Butistone è stato aperto alle visite. L'ingresso è a pagamento, con una guida che ci ha accompagnati per la visita. Eravamo solo in tre e abbiamo potuto visitare al meglio la fortezza.

Covolo di Butistone - Vista del Covolo
Indossato il caschetto di protezione abbiamo percorso un breve tratto in salita (ex strada imperiale), fino a raggiungere la nuova scala di accesso.

Covolo di Butistone - Scale di accesso
Cancelli e lucchetti a protezione del patrimonio artistico per poter entrare nel primo livello.

Covolo di Butistone - Cancello d'ingresso al Covolo
Qui abbiamo visitato la prigione (come tutti i castelli che si rispettino), il pozzo (incredibile) ed il forno per il pane.

Covolo di Butistone - Pianta I° livello

Covolo di Butistone - Ingresso all'angusta prigione

Covolo di Butistone - Il pozzo con acqua sorgiva

Covolo di Butistone - Il Forno
Nel secondo livello la parte artistica. Un ambiente tipico dei castelli con merli ed affreschi. Addirittura una piccola chiesetta

Covolo di Butistone - Pianta II° livello

Covolo di Butistone - La piazza

Covolo di Butistone - L'altare della chiesetta
Nel terzo livello si accedono a punti strategici di difesa ed alla camerata della truppa.

Covolo di Butistone - Piantina III° livello

Covolo di Butistone - Feritoia d'osservazione

Covolo di Butistone - Vista della valle

Covolo di Butistone - Camerata truppa
Un grazie a Wendy che ci ha guidato alla scoperta del Covolo.
Il 12 maggio 2007 abbiamo visitato il fortino nemico antistante al Covolo. Allora in territorio austriaco, adesso è al tornante nr.7 nella strada che da Primolano porta ad Enego in localita Bastia. Purtroppo è all'interno di un'abitazione privata e non è visitabile.

Covolo di Butistone

Covolo di Butistone

Parcheggio del Covolo di Butistone

La Bastia

La Bastia
Sito ufficiale per orari e prezzi: Covolo di Butistone
Come si raggiunge:
Si accede al parcheggio del Covolo dalla statale 47 tra Cismon del Grappa e Primolano.
Mappe Interattive:
SCHEDA PERCORSO | |
---|---|
Zona: | Massiccio del Grappa e Colli Asolani |
Provincia / Comune: | Vicenza / Cismon del Grappa |
Categoria: | Castelli |
Tipologia: | Naturalistico, Paesaggistico, Storico |
Coordinate punto di arrivo: | 45.948357 - 11.725773 (45°56'54" N - 11°43'32" E) |
Altitudine di arrivo (m): | 300 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 30 minuti |
Come si raggiunge: | A piedi |
Altre Foto:

Covolo di Butistone - Passaggio sul I° livello

Covolo di Butistone - Passaggio I° livello e scala di accesso al II°

Covolo di Butistone - Vista del II° livello
Storia:
(tratta dai tabelloni trovati in loco)
Caso singolare di fortezza, è una cavità carsica posta a circa 50 m di altezza, scavata nelle rocce calcaree contiene una sorgente perenne interna captata da due cisterne sempre piene d'acqua: lunghezza m. 30, profondità m. 24, altezza interna m. 14. Situato nel punto più stretto della gola tra Cismon e Primolano il Covolo di Butistone costituisce da sempre un nodo di sbarramento e di difesa naturali sulla strada che da Bassano porta a Trento. Le prime testimonianze di una frequentazione del Covolo e dell'esistenza di fortificazioni risalgono ai primi anni del Mille, come emerge dalla documentazione d'archivio. Tuttavia molti sono gli indizi che fanno ritenere fortemente probabile un precedente utilizzo di questa cavità e del territorio circostante, a ridosso dell'altura, un'origine longobarda e prima ancora romana. Durante gli anni Settanta furono trovate all'interno delle strutture del Covolo quindici monete medievali e un bronzo recante l'effige dell'imperatore Aureliano (270-285 d.C.); risale ai primi del Novecento il ritrovamento nei pressi del Castello di due statuette bronzee, attualmente esposte presso il museo civico di Bassano del Grappa.
Delle strutture del Castello Inferiore restano ormai solo pochi resti conservati in alzato, e prossimi ad un progressivo ed incombente degrado. Le strutture del
Castello Superiore presentano invece un discreto stato di conservazione: l'interno si articola in quattro piani organizzati in numerosi ambienti, alcuni costruiti in muratura, altri scavati direttamente nella roccia. Da quando il Covolo compare per la prima volta nella documentazione, nel 1004, la sua storia lo vede oggetto di contesa tra dominatori avversi: Carraresi, Scaligeri, Visconti, Veneziani, Austriaci e poi del Regno d'Italia. Anche se l'ultimo utilizzo risale alla Prima Guerra Mondiale, la sua funzione strategica cessò tuttavia quando Napoleone lo fece smantellare. Punto chiave del Canale di Brenta fungeva da controllo militare e daziario, il Covolo era accessibile solo attraverso un dispositivo ad argano che sollevava una apposita cesta per caricare persone e merci.
Nello scorso secolo il Covolo, del quale ormai rimaneva solamente il castello superiore, non si trovò direttamente coinvolto in vicende belliche. L'ultimo fatto d'armi che, seppure marginalmente, interessò l'antica fortezza avvenne sul finire della terza guerra di indipendenza, quando i bersaglieri del 62° Reggimento fanteria della divisione Medici forzarono la gola del Covolo e attaccarono il nemico trincerato a Primolano. Con la conclusione della guerra, il confine tra il giovane Regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico venne fissato ai Martincelli, circa due chilometri a nord di Primolano. Nel luglio 1909 fu completato il tunnel ferroviario ai piedi del Covolo, l'ultimo scoglio che impediva la conclusione del tratto Carpanè-Primolano e quindi l'allacciamento con la ferrovia austriaca arrivata a Tezze fin dall'aprile 1896.
Con lo scoppio della prima Guerra Mondiale e la conseguente avanzata italiana lungo la Valsugana, il Covolo venne adibito a polveriera per agevolare il trasporto e l'immagazzinamento delle polveri, il Genio Militare costruì una scala di legno completa di corrimano le cui tracce sono chiaramente visibili ancor oggi.
Data visita: 23/09/2006
Data pubblicazione: Oct. 3, 2006
Autore: Corrado De Zanche