La differenza del forte Serrada o Doss delle Somme (del Sommo) con i forti italiani è essenzialmente nella tecnica e bellezza costruttiva. Mentre gli italiani guardavano più all'estetica e (forse) comodità del personale, quelli austriaci erano costruiti in maniera più robusta con copertura in metallo. Il cannoniere Luis Trenker descrive del forte Verle: "la fortezza aveva molta somiglianza con una nave da guerra; stretti corridoi, oscure casematte, calcestruzzo sopra e sotto, corazze a destra e corazze a sinistra. Per mancanza di luce naturale, presenza di aria cattiva ed umidità, queste fortezze rendevano la vita difficile anche in tempo di pace." La descrizione vale anche per questo forte e per altri visitati.
In effetti, entrando nei forti austroungarici, corridoi e camerate sono tutte strette e piccole a differenza delle ampie camerate dei forti italiani.
Forte Serrada - Strada di accesso
Avevamo programmato di visitare quattro forti in due giorni e di conseguenza abbiamo preferito arrivare in macchina il più possibile vicino agli stessi. Questo forte ha una via di accesso che consigliamo solo ai SUV o fuoristrada e naturalmente anche a piedi o in mountain bike. La strada è molto suggestiva.
Dopo pochi chilometri si incontrano le prime costruzioni. Forse delle caserme esterne. Una scritta avvisa "PERICOLO VIPERE", questo ci ha fatto molto pensare sugli abitanti attuali.
Forte Serrada - Caserma
Ancora un tornante prima del forte e altri ruderi di costruzioni.
Forte Serrada - Caserma
Forte Serrada - Caserma
Finalmente in cima al monte, dove c'è posto per parcheggiare solo per un paio di macchine.
Forte Serrada - Batteria principale
Forte Serrada - Batteria principale
Forte Serrada - Batteria principale
Il forte si presenta completamente distrutto, non per effetto della guerra, ma per lo smantellamento dei recuperanti durante le due guerre. Visto lo stato di macerie viene utilizzato dalla "Scuola provinciale cani da ricerca e catastrofe" per addestrare i cani. Quando li abbiamo incontrati pensavamo che cercassero noi
Era in grado di ospitare 250 uomini ed era autosufficiente in tutto, 2 gruppi elettrogeni, forno per il pane, cucine, infermeria e camere mortuarie. Era diviso in due batterie, quelle principale (foto sopra) e quella avanzata.
Forte Serrada - Poterna
L'unione tra le due batterie avveniva attraverso una poterna di 65 metri (passaggio rinforzato) oggi completamente distrutto.
Subito a ridosso della batteria avanzata il fossato di protezione.
Forte Serrada - Fossato
Forte Serrada - Fossato
Forte Serrada - Fossato
Altre foto sulla strada, caserme e batteria principale
Gli interi visitabili sono ben pochi, qualche corridoio della batteria principale e qualche stanza a cielo aperto.
Forte Serrada - Interni della batteria principale
Forte Serrada - Interni della batteria principale
Forte Serrada - Interni della batteria principale
Ma guardando verso valle abbiamo notato due postazioni e, scendendo cautamente, siamo andati a visitarle. Da li partiva una lunghissima galleria con una scalinata di circa 200 gradini per sbucare poi in mezzo ai detriti della poterna
Forte Serrada - Postazioni esterne
Forte Serrada - Postazioni esterne
Forte Serrada - Gallerie di collegamento
Forte Serrada - Gallerie di collegamento
Altre foto sugli interni e gallerie
Interessanti le tecniche costruttive per l'aerazione, i passaggi di cavi elettrici e telefonici e per le tubature.
Forte Serrada - Dettagli
Forte Serrada - Dettagli
Forte Serrada - Dettagli
Nella collina di fronte al forte abbiamo travato altre trincee e gallerie che si affacciavano alla valle sottostante.
Forte Serrada - Postazioni Esterne
Forte Serrada - Postazioni Esterne
E poi un po' di panorami. E' visibile il forte Sommo Alto a circa 1,5 km di distanza. Tra i due forti si comunicava attraverso segnalazioni luminose.
Forte Serrada - Veduta al forte Sommo Alto
Forte Serrada - Veduta verso Monte Maggio
Forte Serrada - Vista verso valle
Come si raggiunge:
Da Folgaria (TN) seguire le indicazioni per Serrada. Appena entrati in paese sulla sinistra inizia una stretta strada. Percorretela per circa 500 mt e sulla destra troverete la strada sterrata che porta al forte. Occorrono ancora 4 Km per poterci arrivare e la strada è percorribile solo in mountain bike, a piedi o con un SUV.
L'alternativa più breve per mountain bike e a piedi è partendo da Folgaria seguire le indicazioni per Fondo Grande. Proseguite passando per Fondo Piccolo fino ad arrivare nelle vicinanze di Passo Coe. C'è un bel parcheggio dove lasciare la macchina e proseguire a piedi. Seguite sulla destra il sentiero della pace nr. 136 per circa 1,5 km.
Mappe Interattive:
SCHEDA PERCORSO | |
---|---|
Zona: | Alpe Cimbra, Tonezza, Arsiero |
Provincia / Comune: | Trento / Folgaria |
Categoria: | Fortificazioni |
Tipologia: | Paesaggistico, Storico, Panoramico |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.879295 - 11.188583 (45°52'45" N - 11°11'18" E) |
Altitudine di arrivo (m): | 1670 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 1 ora 30 minuti |
Come si raggiunge: | A piedi, In auto, In mountain bike, Con le ciaspole |
Storia:
(tratta dai tabelloni trovati in loco, per terra e semidistrutti)
Il forte era costituito da un edificio di tre piani lungo circa 100 metri rivolto a nord-ovest dove cerano gli alloggi e i servizi e da due blocchi di batterie di obici disposte l'una davanti all'altra sul declivio verso sud. Un ampio fossato a tratti doppio e profondo circa 7 metri circondava in maniera articolata tutto il forte. Postazioni di mitragliatrici in posizione ancora più avanzata si trovavano inoltre all'estremità meridionale del forte rivolte verso Passo Coe, e sul lato occidentale a controllo del pendio roccioso della Valle di Terragnolo. Sul lato orientale portava 6 cupole posticce di zinco per ingannare il tiro nemico.
Armamento previsto nel progetto del 1911:
- 4 obici da 105 in cupola girevole
- 2 obici in casamatta
- 4 cannoni di piccolo calibro
- 21 mitragliatrici
Fin dagli inizi del 1900 l'Impero Austroungarico, in previsione di un conflitto con l'Italia, aveva iniziato la costruzione di una cintura di fortificazioni nella zona di Lavarone, Folgaria, Luserna e Vezzena. Nella zona di Folgaria i tre forti di San Sebastiano (Cherle), delle Somme e del Sommo Alto, costruiti tra il 1911 e il 1913, dovevano sbarrare l'accesso al nemico nel tratto di confine tra la Val D'astico e il Passo della Borcola. - il resto del tabellone ha solo dei pezzi indecifrabili -.
Data visita: 23/06/2007
Data pubblicazione: Aug. 26, 2007
Autore: Corrado De Zanche