Per raggiungere Campo Gallina abbiamo percorso il sentiero CAI 830
Già alle 9.30 del mattino abbiamo avuto difficoltà a trovare parcheggio, ma è bello vedere che tanta gente ama la montagna. Si parte da Malga Galmarara (la strada a sinistra) su di una vecchia strada militare.
Malga Galmarara
Prima sosta forzata al baito di busa del Molton, un lunghissimo passaggio di pecore invadeva completamente la carreggiata. Avevamo anche iniziato a contarle, ma dopo il primo centinaio ed il rischio di addormentarsi abbiamo preferito sospendere ....
Baito Busa del Molton
La strada non è particolarmente difficile, anzi le salite sono lievi e c'è inizialmente una parte di bosco che rende più fresca la passeggiata.
Dettaglio della strada
Dettaglio della strada
Dettaglio della strada
Nei pressi della pozza di malga Portule un capriolo si và a dissetare. Ogni anno nell'altopiano si vedono sempre di più animali selvatici, bello per noi e bello per i bambini che la passeggiata la affrontano sempre più volentieri sapendo che potrebbero vedere qualche animale in libertà.
Capriolo vicino ad una pozza d'alpeggio
Eccoci alla zona monumenti, importante trivio austro-ungarico nella grande guerra.
Zona Monumenti
Il monumento della Eugen strasse e uno dei tre ingressi del deposito munizioni (si trova a circa 100 mt dal trivio in direzione Campo Gallina).
Zona Monumenti
Zona Monumenti
Ingresso deposito munizioni
Dettaglio della strada
Altre foto della zona Monumenti
Nei pressi di Campo Gallina
Siamo a Campo Gallina dopo 2 ore e 20 minuti. La fatica non si è fatta sentire, la fame si!
Campo Gallina
Campo Gallina
Campo Gallina
Campo Gallina
Campo Gallina
Qui, nel 1917, hanno abitato fino a 25.000 militari austro-ungarici. Il pezzo forte è la ex chiesetta.
Ex chiesetta
Ex chiesetta
Foto storica della chiesetta
Il monumento al generale Mecenseffy e la zona del comando.
Monumento al generale Mecenseffy
Zona Comando
Zona comando
Arrivi o transiti di teleferiche. Durante la Grande Guerra le teleferiche furono molto utilizzate per rifornimenti veloci a lunghe distanze.
Stazione della teleferica
Stazione della teleferica
Selletta Mecenseffy. Una lapide ricorda il tragico momento della perdita di un grande generale.
Selletta Mecenseffy
Selletta Mecenseffy
Altre foto della selletta Mecenseffy
Dopo 5 ore e mezza dalla partenza altra sosta al mitico Bivio Italia. E mentre ci rifocillavamo, oltre allo splendido panorama (cima XII) alcune marmotte si stavano intrattenendo in discussioni varie. Parlavano della neve, che in qualche angolo ancora persisteva, o della alta probabilità di pioggia?
Cima XII
Bivio Italia
Bivio Italia
Dal Bivio Italia si può decidere se scendere lungo la strada o proseguire per il sentiero 830 che passa vicino al baito. Ci siamo divisi ed è risultata più veloce la discesa lungo la strada. Il sentiero a volte è un po' difficoltoso sempre in mezzo ai mughi e poco panoramico.
Arrivo a Malga Galmarara dopo 7 ore dalla partenza comprese di soste e visite varie.
Per ulteriori informazioni sul sentiero: Cai Asiago
Foto 2021 con il drone.
Zona Monumenti
Verso Bivio Italia
Campo Gallina
Campo Gallina
Campo Gallina
Ex chiesetta e cisterna
Come si raggiunge:
Da Asiago in direzione Trento. Usciti dall'abitato di Camporovere dopo circa 3 km e subito dopo una curva a destra sempre sulla destra inizia una strada a fondo naturale con indicazione "Galmarara". Si prosegue per questa strada fino al termine della stessa per circa 7 km. Non è messa molto bene, soprattutto dopo i tornanti.
Mappa e traccia GPS:
SCHEDA PERCORSO | |
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Zona: | Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago |
Provincia / Comune: | Vicenza / Asiago |
Categoria: | Montagne |
Tipologia: | Naturalistico, Storico |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.964684 - 11.467924 (45°57'52" N - 11°28'4" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.952593 - 11.495381 (45°57'9" N - 11°29'43" E) |
Altitudine di partenza (m): | 1616 |
Altitudine di arrivo (m): | 1900 |
Dislivello (m): | 670 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 5 ore |
Km totali: | 16,00 |
Come si raggiunge: | A piedi, In mountain bike, Con le ciaspole |
Storia:
(tratta dai tabelloni trovati in loco)
MONUMENTI
Foto storica
Dopo la costruzione nel giugno del 1916 della Eugen strasse e la successiva realizzazione della Karl Strasse e della Zoviello strasse, il trivio dei Monumenti divenne un punto nevralgico del sistema logistico della 6° Divisione di fanteria austro-ungarica. Qui terminava la teleferica da campo n.14 proveniente dalla Val d'Assa e transitava la teleferica n.13 diretta a Campo Gallina. Oltre a numerosi baraccamenti lungo la Karl strasse venne scavata dai reparti del Genio una imponente caverna, con tre entrate, destinata a deposito munizioni. A sud del trivio venne realizzato un piccolo cimitero.
LA BASE LOGISTICA DI CAMPO GALLINA
Foto storica
All'indomani della fine dell'Offensiva di primavera del 1916 (meglio nota come Strafexpedition), Campo Gallina rappresentò una delle più importanti ed al contempo interessanti basi logistiche in quota realizzate dall'esercito austro-ungarico sulla parte settentrionale dell'Altopiano. Essa fu costantemente ampliata e sempre meglio organizzata fino all'autunno del 1917, e risultò particolarmente attiva nel corso dell'offensiva italiana del giugno 1917 (battaglia dell'Ortigara). La base comprendeva ricoveri per l'ampio parco veicoli che percorreva l'estesa rete stradale realizzata in poco più di un anno, un attrezzato ospedale da campo, baracche e depositi, teleferiche, una graziosa chiesetta ed un piccolo cimitero. Non mancavano nemmeno forni per il pane, le prese di arrivo dell'acquedotto della Val Renzola, ed impianti fissi per la disinfestazione dai pidocchi. Campo Gallina fu inoltre sede del comando della 6° Divisione austro-ungarica affidata fino alla sua morte, dovuta ad un colpo di artiglieria italiana, al Gen. Arthur Edler von Mecenseffy. La base venne considerata un obiettivo di primaria importanza per i bombardamenti aerei ed i concentramenti delle artiglierie italiane a lunga gittata; di fatto essa costituiva il cuore pulsante della complessa macchina logistica austriaca. Soprattutto dalla sua efficienza gli austriaci dovettero la sopravvivenza della linea difensiva Colombara-Forno-Chiesa-Ortigara/Lepozze, articolata e continuamente sviluppata e migliorata, sia durante l'inverno 1916/17 sia dopo l'offensiva italiana del giugno 1917.
CHIESETTA DI CAMPO GALLINA
Foto storica
Costruita interamente in legno dai reparti della 6° Divisione di fanteria austro-ungarica, la chiesetta venne dedicata al Kaiser Karl I. A termine della guerra, nell'estate del 1919, la chiesetta venne smontata e portata a Roana dove fu rimontata ed inaugurata il 7 ottobre dello stesso anno funzionando provvisoriamente per le funzioni religiose della comunità fino alla ricostruzione della Chiesa parrocchiale distrutta ad opera dell'artiglieria italiana e britannica nel corso della guerra.
Sulla chiesetta ricostruita la comunità di Roana issò una lapide commemorativa che recitava: "Questa cappella dal nemico eretta sulle impervie rocce di Cima Portule, segnacolo di resurrezione e di pace qui trasportarono i roanesi".
L'altare originale della chiesetta è ancor oggi conservato all'interno della Chiesa parrocchiale di Roana.
MONUMENTO AL GEN. MECENSEFFY
Il massiccio parallelepipedo in pietra, cui manca oggi il prisma originario di copertura (distrutto probabilmente dall'artiglieria italiana nel corso delle esercitazioni degli anni '60), ricorda il FmLt Arthur Edler von Mecenseffy ex-comandante della 6° Divisione di fanteria austro-ungarica. L'alto ufficiale cadde il 6 ottobre 1917 a Q.2055 della "Kaiser Karlstrasse", non lontano da Bivio Italia, in seguito all'esplosione di una granata italiana che centrò fortunosamente l'auto con cui stava rientrando da una ispezione al fronte ferendolo mortalmente. Il monumento venne però realizzato in prossimità della sede del Comando della 6° Divisione a Campo Gallina mentre sul punto della morte venne semplicemente murata una lapide ancor esistente. Comandante per un lunghissimo periodo della grande unità austro-ungarica, il FmLt Mecenseffy era nato a Vienna nel 1865 e prima della 6° aveva comandato la 10° Divisione di fanteria e ricoperto incarichi di stato maggiore nella 2° e nella 4° Armata. Nel settembre del 1916 era subentrato al GM Rudolf Muller al comando della 6° Divisione schierata nel settore nord dell'Altopiano contribuendo in modo significativo alla sistemazione difensiva del fronte di competenza e all'organizzazione del complesso sistema logistico.
Sepolto inizialmente sull'altopiano, il suo corpo venne esumato subito dopo su disposizione del FM Conrad e trasferito nella cripta di famiglia a Vienna dove riposa tuttora. L'iscrizione sul monumento recita:
Al suo Comandante caduto il 6.10.1917
Arthur Elden von Mecenseffy
Imperiale e Regio Tenente Maresciallo
La 6° Divisione di Fanteria riconoscente
COMANDO 6° DIVISIONE
Foto storica
La grande base logistica di Campo Gallina, straordinario complesso in quota, mirabile per articolazione e varietà di manufatti, ospitava anche i comandi logistici della 6° Divisione di fanteria (c.te FmLt. Arthur von Mecenseffy) e della 6° Brigata di artiglieria campale (c.te Col. von Rabl) che ne costituiva il principale supporto tattico. Posti entrambi nella parte settentrionale della base, la più vicina ai rispettivi comandi tattici, offrivano una sistemazione che non mancava di comodità e persino di una certa civetteria. In una situazione di cronica scarsità d'acqua, infatti, era presente perfino una cisterna per il bagno degli ufficiali.
Dal giugno del 1916 all'autunno del 1917 la Divisione, schierava in linea la 12° Brigata (che comprendeva il 20° e il 7° Feldjager ed il 17° Reggimento "kronprinz") e l'11° Brigata (che comprendeva il 27° Reggimento "Konid der Belgier" ed il 2° Reggimento bosno-erzegovese). Dopo aver sostenuto l'offensiva italiana del giugno 1917 (la Battaglia dell'Ortigara) nell'autunno la Divisione partecipò ai sanguinosi combattimenti contro le Melette di Gallio ed il Monte Zomo dovendo poi essere ritirata dall'Altopiano a causa delle ingenti perdite subite.
Data visita: 27/06/2010
Data pubblicazione: July 7, 2010
Ultimo aggiornamento: Aug. 6, 2024
Autore: Corrado De Zanche