tratto da:www.fortificazioni.net
Siamo nella Valle del Chiese, nelle prealpi Giudicarie, a visitare il forte Larino. Costruito nella fine ottocento dall'impero Austro-Ungarico, nella strettoia all'altezza di Lardaro (TN), doveva fermare, assieme agli altri forti dello Sbarramento di Lardaro, l'avanzata da Sud dell'esercito Italiano. Facevano parte di questo sbarramento oltre al Larino, il forte Corno entrambi oggetto di importanti restauri, il forte Cariola ora in proprietá privata e ridotto a rudere, il Danzolino e il Revegler ma di questi non c'é traccia.
Sorge su uno sperone che precipita a picco sulla strada. E' piuttosto vasto, circa 900 mq. di superficie. C'é indubbiamente una ricercatezza compositiva nelle facciate e gli effetti decorativi non sono affatto dimenticati. Interamente costruito con conci di granito lavorati a scalpello.
Lo spessore varia da m. 2 a m. 1,30 rispettivamente per il fronte d'attacco (S e E) e per la parte amica (N e O). Le fondazioni penetrano nel sottosuolo solo per circa m. 1,30 sotto il livello del fossato, dato la natura del terreno roccioso.
Ha uno sviluppo di pianta a "V" ad angolo retto, con i due lati verso sud e verso valle. Fra questi due lati c'é il cortile. La costruzione ad un solo piano, presenta un leggero dislivello fra il braccio sud e il resto del forte, dovuto alle differenze di quota del terreno dove poggia.
E' un'opera casamattata circondata da un fossato anti-uomo. I locali sono "alla prova" coperti da volte a botte in pietra o in mattoni pieni. Le pareti dei locali erano intonacate ed avevano i pavimenti in tavole di legno poggiate su travetti. Il rifornimento idrico era assicurato da una cisterna interna al forte, alimentata da un acquedotto. Gli scarichi fognari venivano invece convogliati in una fossa biologica esterna sotto il livello del fossato. Poteva ospitare una guarnigione di tre ufficiali e 122 uomini.
In questa opera i cannoni non erano in torretta ma in cannoniere che si trovavano sui lati Sud ed Est (verso valle) e sullo spiazzo di arrivo al forte (rivolto a Nord). Delle feritoie per fucilieri erano sull'intero perimetro del forte. Ogni foro cannoniero era infatti affiancato sui due lati da una feritoia fuciliera. La copertura era, come in altre opere, in terra battuta ad erba rasata (spessore medio m. 2,50), per attutire l'impatto dei colpi d'artiglieria.
É senz'altro un bell'esempio di architettura fortificata ottocentesca, un'opera quindi ben lontana dai bunker di alcuni decenni dopo. Non avendo subito danni durante il conflitto, si é mantenuto in buone condizioni ed é stato restaurato completamente negli ultimi anni.
Raggiungere il forte sará facile, poco sotto c'é un parcheggio e in un minuto vi ritroverete davanti alla facciata del forte.
destro(tratto da: www.fortificazioni.net)
La piazza d'armi del forte.
Forte Larino - il cannone nel piazzale
Attorno ad esso ci sono altre strutture: la casa degli ufficiali e altri due piccoli edifici oggi restaurati ed adibiti ad altri usi.
Forte Larino - alloggi della truppa
Forte Larino - alloggi degli ufficiali
Forte Larino - alloggi della truppa
Forte Larino - alloggi della truppa
Forte Larino - alloggi degli ufficiali
Forte Larino - alloggi della truppa
Dal piazzale del forte potrete vedere il Forte Corno da anni oggetto di lavori di recupero.
Forte Larino - Nello sfondo il Forte Corno
Postazione sotto al forte
Forte Larino - L'ingresso occultato
Forte Larino - passaggio rinforzato
Forte Larino - Feritoie per fucilieri
Forte Larino
Forte Larino - Feritoie per fucilieri
Forte Larino - L'interno
Esterni del forte
Forte Larino - L'angolo interno tra le due ali dell'edificio
Forte Larino - Facciata Sud
Forte Larino - L'angolo Sud-Est
Forte Larino - Facciata Est
Forte Larino - Facciata Est
Questo é il forte Larino visto dall'alto vicino alla casa degli ufficiali e dalle costruzioni vicine
Forte Larino - L'angolo Sud-Ovest
Forte Larino - Vista sul Piazzale
L'entrata principale
Forte Larino - Il cancello d'ingresso
Forte Larino - Feritoie per la difesa dell'ingresso
L'entrata per la parte piú bassa
Forte Larino - Ingresso secondario
Qui le latrine erano nel piccolo cortile interno vicino all'entrata principale
Forte Larino - Cortile interno
Una volta entrati nel forte ci sará una scalinata il percorso inizierá alla vostra destra dove troverete le postazioni per i cannoni.
Il forte non aveva locali di servizio come cucine e quant'altro (che si trovavano negli edifici attigui), quindi ogni stanza era adibita a postazione
Forte Larino - Finestra/Feritoia per i cannoni
Forte Larino - Finestra/Feritoia per i cannoni
Forte Larino - Finestra/Feritoia per i cannoni
Forte Larino - Finestra/Feritoia per i cannoni
Forte Larino - Camera di combattimento
Forte Larino - Finestra/Feritoia per i cannoni
Forte Larino - Camera di combattimento
Pedana che porta nella parte bassa del forte verso altre postazioni e la polveriera
Forte Larino - Pedana di collegamento
Forte Larino - Pedana
La polveriera era verso l'entrata principale e situata nella parte piú bassa del forte, dotata di una piccola finestra per l'aereazione.
Forte Larino - La polveriera
Verso l'entrata
Forte Larino - verso l'ingresso
Forte Larino
Quest'asola fissata al muro, evitava che il cannone si muovesse per il rinculo e al tempo stesso permetteva il brandeggio laterale.
Forte Larino - Asola per l'aggancio del cannone
Sul soffitto un gancio permetteva l'incavalcamento del cannone sull'affusto
Forte Larino - Il gancio nel soffitto
Atri particolari
Forte Larino - Ganci sul soffitto
Forte Larino - particolari
Forte Larino - La strombatura delle finestre
Forte Larino - particolari
Forte Larino - particolari
Forte Larino - particolari
su ogni passaggio tra un locale e l'altro c'era la possibilita della chiusura del locale con delle grosse travi per bloccare l'invasore, come si puó vedere nei solchi sui lati delle porte.
Forte Larino
Forte Larino
Come si raggiunge:
Dalla strada statale delle Giudicarie, scendendo da Lardaro, poco dopo il paese, passata la zona industriale a sinistra c'è un capitello e a destra la strada per il forte Larino, quasi subito troverete un piccolo parcheggio, ma volendo si puó anche arrivare di fronte al forte.
Date e Orari d'apertura
Per le date e gli orari d'apertura potete consultare la pagina web del comune di Praso, oppure contattarlo al Tel. 0465 674073.-
Mappe Interattive:
SCHEDA PERCORSO | |
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Zona: | Adamello-Brenta |
Provincia / Comune: | Trento / Lardaro |
Categoria: | Fortificazioni |
Tipologia: | Storico, Culturale |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.963964 - 10.658528 (45°57'50" N - 10°39'30" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.964739 - 10.659333 (45°57'53" N - 10°39'33" E) |
Altitudine di partenza (m): | 710 |
Altitudine di arrivo (m): | 710 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 10 minuti |
Come si raggiunge: | A piedi, In auto, In mountain bike |
Storia:
tratto da:www.fortificazioni.net
E' tra i primi costruiti nel Trentino ed aveva il compito di sbarrare la via di risalita dal Lago d'Iseo, proveniente dal Bresciano. Progettista e direttore dei lavori fu il capitano del genio Oskar Meiss von Taufen. Dopo un primo sopraluogo e la definizione del punto in cui doveva sorgere la fortificazione si procedette alla fase di esproprio dei terreni. Dalla fine dei lavori il forte fu oggetto ogni anno di manutenzione e di una serie di adeguamenti.
1862: realizzazione dell'impianto parafulmini;
1863: ingrandimento del deposito delle polveri;
1864: manutenzione straordinaria del tetto;
1869: rifacimento dell'impianto idrico: sostituzione delle tubature in legno con condotte in pietra;
1878: costruzione di una latrina nel fossato (per il nuovo blockhaus a lato);
1879: probabile costruzione di un deposito munizioni sotto la casamatta, aggiunta di un posto di guardia e costruzione di un accesso;
1880: realizzazione dell'impianto telefonico;
1882: adeguamento sanitario;
1887: con decreto del Ministero della Guerra n. 422 dell'8 febbraio si dispone la costruzione di una linea telegrafica nello sbarramento. Con protocollo n. 137 del 14 febbraio la Direzione del Genio di Trento diede inizio alla fase progettuale con lo studio del collegamento Riva-Lardaro, affidandone l'elaborazione al capitano del Genio, Wilhelm Hagen von Hagenburg
1895-1897: rifacimento delle cannoniere su progetto del capitano del Genio, Gustav Faln. Le cannoniere originali avevano strombatura semplice e vengono ricostruite con strombatura a gradoni per attenuare sempre più l'effetto dell'imbocco. Le soglie, le guance e il cielo vengono formati da grossi conci di granito costituenti piani paralleli alle parete frontale e limitati verso l'interno;
1914: fu declassato alla funzione di magazzino;
1918: il forte é passato in mano italiana e adibito a polveriera;
1956: passa dal Demanio Pubblico al Demanio Patrimoniale dello Stato;
1970: viene venduta all'asta pubblica all'arch. Pedretti di Tione.
Data visita: 25/04/2013
Data pubblicazione: June 9, 2013
Autore: Denis B.
Coautore: Flavio Cattelan