Il forte meglio conservato degli Altipiani di Asiago-Lavarone-Folgaria è senza dubbio il forte Belvedere-Gschwent.
Per sua fortuna, o forse per volontà del Re Vittorio Emanuele, non è stato devastato dai recuperanti del ferro nel periodo tra le due guerre.
Forte Belvedere-Gschwent - Tabella inizio percorso
I'interno del forte è adibito a museo e l'ingresso è a pagamento.
Una tabella, all'inizio della strada di accesso al forte, segnala che all'interno del museo gli animali non possono entrare.
Forte Belvedere-Gschwent - Strada di accesso
Forte Belvedere-Gschwent - Strada di accesso
Forte Belvedere-Gschwent - Strada di accesso
Dal sottostante parcheggio la strada è in leggera salita, e bastano una decina di minuti per arrivare al forte.
Forte Belvedere-Gschwent - Vista del forte
Forte Belvedere-Gschwent - Vista del forte
A prima vista il forte si presenta decisamente maestoso e temibile. "per Trento basto io" si proclamava allora con la convinzione di riuscire da solo a bloccare la via d'accesso a Trento dalla Valdastico.
Forte Belvedere-Gschwent - strada di accesso al forte, biglietterie e bar
Forte Belvedere-Gschwent - Casamatta principale, ingresso al museo
Forte Belvedere-Gschwent - Casamatta principale
Forte Belvedere-Gschwent - facciata casamatta principale
Vicino all'ingresso una tabella a ricordo della visita del Re.
Forte Belvedere-Gschwent - Tabella in memoria della visita del Re Vittorio Emanuele
Ma è ora di entrare, questo forte vi farà togliere il fiato
Forte Belvedere-Gschwent - Ingresso al Museo
Nelle stanze e lungo i corridoi si possono trovare cimeli e fotografie, ed in talune stanze l'ingresso attiva dei filmati.
Forte Belvedere-Gschwent - Inizio del percorso museale, postazione difesa della porta d'ingresso
Forte Belvedere-Gschwent - postazione difesa della porta d'ingresso
Forte Belvedere-Gschwent - accesso al vano scale
Qui è obbligatorio fermarsi
In una stanza buia, vengono proiettate sopra al plastico del forte la spiegazione di come il forte è costruito, di come funzionavano i riflettori e anche dei bombardamenti subiti.
Forte Belvedere-Gschwent - plastico del forte
Corridoi e stanze, per far capire come si viveva nel periodo della guerra....
Forte Belvedere-Gschwent - corridoio
Forte Belvedere-Gschwent - stanza museo
Forte Belvedere-Gschwent - particolari delle attrezzature di medicazione
Forte Belvedere-Gschwent - corridoio e scala secondaria
Forte Belvedere-Gschwent - corridoio e scala secondaria
Forte Belvedere-Gschwent - stanza museo
Forte Belvedere-Gschwent - stanza museo
Forte Belvedere-Gschwent - simulazione di una trincea
Forte Belvedere-Gschwent - simulazione di una trincea
.... e come si moriva.
Forte Belvedere-Gschwent - Colombari (obitorio)
Altre importantissime stanze, gruppo elettrogeno, cucina ... la sala comunicazione ve la lascio scoprire da soli.
Forte Belvedere-Gschwent - stanza gruppo elettrogeno
Forte Belvedere-Gschwent - dettagli sugli obici
Forte Belvedere-Gschwent - dettagli sugli obici
Forte Belvedere-Gschwent - cucine
Il corridoio di servizio agli obici e relative torrette e obici. Il corridoio è strettissimo, mi immagino, se stipavano anche i proiettili, fosse quasi inaccessibile.
Forte Belvedere-Gschwent - corridoio per le batterie di obici
Forte Belvedere-Gschwent - postazione per obice
Forte Belvedere-Gschwent - simulazione di obice
Vi ricordate che vi doveva "togliere il fiato". E' giunto il momento di perderlo percorrendo lunghe gallerie e innumerevoli gradini per raggiungere le varie postazioni (o fortini) remote.
Forte Belvedere-Gschwent - galleria di collegamento ad una postazione remota
Forte Belvedere-Gschwent - postazione remota
Forte Belvedere-Gschwent - postazione remota
Forte Belvedere-Gschwent - vista sulla Valdassa
Forte Belvedere-Gschwent - postazione remota
Forte Belvedere-Gschwent - galleria di collegamento ad una postazione remota
Forte Belvedere-Gschwent - postazione per riflettore
Forte Belvedere-Gschwent - Luserna
Forte Belvedere-Gschwent - galleria di collegamento ad una postazione remota
Tra i vari fortini c'è anche il cofano di gola per la difesa ravvicinata da attacchi di fanteria.
Forte Belvedere-Gschwent - fossato di gola
Forte Belvedere-Gschwent - interno del cofano del fossato di gola
Forte Belvedere-Gschwent - interno del cofano del fossato di gola
Forte Belvedere-Gschwent - galleria di collegamento ad una postazione remota
Forte Belvedere-Gschwent
Sopra al forte la ricostruzione delle cupole corazzate degli obici
Forte Belvedere-Gschwent - ricostruzione cupole obici
Forte Belvedere-Gschwent - ricostruzione cupole obici
e il fossato con il cofano descritto prima.
Forte Belvedere-Gschwent - fossato di gola e cofano
Varie vedute, lo Spitz di Tonezza e la Valdastico
Forte Belvedere-Gschwent - Spitz Tonezza
Forte Belvedere-Gschwent - Valdastico
Ultima foto al forte prima di riprendere la strada per il ritorno.
Forte Belvedere-Gschwent
Piantina del forte presa dal libretto fornito alla biglietteria.
Forte Belvedere-Gschwent - piantina
Forte Belvedere-Gschwent - piantina
Per ulteriori informazioni si rimanda al sito ufficiale del Forte Belvedere.
Come si raggiunge:
Da Vicenza, uscita autostrada A31 Piovene Rochette seguire le indicazioni per Lavarone. A Lavarone si incontra per prima la frazione di Nosellari e si prosegue in direzione Chiesa. Al primo tornante si trovano le indicazioni per il Forte.
Da Asiago (VI) si procede sulla SP349 direzione Trento. Dopo passo Vezzena la prima località che si incontra è Cappella. Da li seguire le indicazioni per il forte.
Da Folgaria si seguono le indicazioni per Lavarone. A Carbonare si può scegliere per Nosellari o per Chiesa. Da Chiesa si prosegue verso Asiago e a Cappella troverete le indicazioni per il forte.
A piedi, dal parcheggio sottostante la strada di ingresso al forte, ci vogliono circa 10 minuti.
Mappe Interattive:
SCHEDA PERCORSO | |
---|---|
Zona: | Alpe Cimbra, Tonezza, Arsiero |
Provincia / Comune: | Trento / Lavarone |
Categoria: | Fortificazioni, Musei |
Tipologia: | Storico, Panoramico |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.922769 - 11.286664 (45°55'21" N - 11°17'11" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.928800 - 11.283835 (45°55'43" N - 11°17'1" E) |
Altitudine di partenza (m): | 1151 |
Altitudine di arrivo (m): | 1177 |
Dislivello (m): | 26 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 20 minuti |
Come si raggiunge: | A piedi, In auto, In mountain bike |
Storia:
tratta dai tabelloni
Forte austro-ungarico della Grande Guerra, costruito tra il 1909 e il 1912. Aveva come compito principale la sorveglianza della Val d'Astico. Posto su un contrafforte roccioso si trovava a metà della linea difensiva degli Altipiani con Forte Spitz Vezzena, Forte Verle e Forte di Campo Luserna ad est ed i forti Cherle, Sommo Alto e Dosso delle Somme ad ovest.
La certezza delle grandi capacità difensive del Forte aveva fatto coniare alla guarnigione il motto "per Trento basto io".
Per la sua costruzione oltre alla tradizionale pietra si utilizzò in maniera massiccia il cemento armato e l'acciaio.
La fortezza era costituita da:
- una casamatta principale su tre piani che ospitava le camerate e tutti i servizi necessari per i circa 220 soldati della guarnigione;
- tre fortini avanzati muniti di mitragliatrici protette da scudi blindati;
- una batteria con tre obici protetti da cupole corazzate girevoli.
L'intera costruzione ha uno sviluppo di circa 200 m. in lunghezza e 100 m. in larghezza; tutte le postazioni sono collegate da gallerie scavate nella viva roccia tutt'ora perfettamente agibili. Tra tutte le fortezze che componevano la "cintura di ferro degli altipiani" è l'unica a conservarsi ancora pressoché integra nella sua forma e struttura originarie.
tratta dal libretto fornito all'ingresso del museo
Forte Belvedere-Gschwent è una tra le più grandi fortezze realizzate dal Genio militare austro-ungarico.
Costruito tra il 1908 e il 1912 a strapiombo sulla Valdastico, con gli altri sei forti degli Altipiani aveva il compito di difendere le vie di accesso a Trento e supportare un'eventuale avanzata verso il Veneto.
Allo scoppio della guerra con il Regno d'Italia, nel maggio 1915, subì pesanti bombardamenti da parte delle artiglierie italiane posizionate sull'altro versante della Valdastico.
Dopo l'offensiva austro-ungarica del maggio 1916 (la cosiddetta Strafexpedition) la linea del fronte si spostò verso l'Altipiano di Asiago, concludendo di fatto le operazioni militari in questa zona per la restante durata del conflitto.
Contrariamente alle altre fortezze pesantemente danneggiate negli anni Trenta dall'opera dei recuperanti in cerca di ferro, Belvedere-Gschwent scampò alla demolizione. Nel 2002 il Comune di Lavarone, proprietario del Forte, ne ha curato il restauro con il sostegno della Provincia autonoma di Trento.
Forte Belvedere-Gschwent oggi rappresenta una testimonianza unica della Grande Guerra in Trentino ed ospita un suggestivo e moderno allestimento museale.
ndr (strana la differenza di date di inizio costruzione)
Data visita: 20/06/2015
Data pubblicazione: April 11, 2016
Autore: Corrado De Zanche