
La tabella ad inizio percorso descrive molto chiaramente ciò che ci aspetta, riporto:
"Il percorso si snoda per lunghi tratti su scale e passerelle metalliche ancorate alla roccia che permettono di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili, offrendo un punto di vista privilegiato sull'ambiente circostante caratterizzato da vegetazione di tipo mediterraneo che offre rifugio a numerose specie animali.
Una volta arrivati alla fine del sentiero si può tornare a piedi dalla strada forestale oppure scendere a Tempesta e rientrare con l'autobus.
Il sentiero forestale Busatte-Tempesta è parte integrante del sistema antincendio realizzato dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento sul versante occidentale del Monte Altissimo di Nago, che ha l'obiettivo di salvaguardare dal fuoco il grande patrimonio naturale di quest'area e di limitare il più possibile i danni provocati dagli incendi."

Cartina del percorso
Nella tabella viene riportato un tempo di percorrenza di 3,30 ore presumibilmente con le pause per leggere le varie tabelle lungo il percorso e per ammirare lo splendido scenario del lago di Garda, ma noi abbiamo impiegato 2,40 ore.
La giornata non prometteva molto bene, solo una schiarita in mattinata, in mezzo ad una grossa perturbazione che ha gonfiato i fiumi della zona e causato diversi danni e allagamenti in Italia.
Il percorso, nella parte iniziale, attraversa un'ampia zona ricreativa, con un campo per BMX e un parco avventura.

Inizio del percorso

Passaggio nel parco

Discesa al parco avventura

Passaggio nei pressi della biglietteria del parco avventura
Superato il parco avventura inizia una breve salita che porta rapidamente al sentiero.

Il vero inizio del percorso

Dettaglio del percorso
Da qui, fino all'incrocio con la strada forestale utilizzata per il ritorno, il percorso presenta lievissimi saliscendi ... dove non ci sono le scale!
Ad un primo incrocio, non chiaramente segnalato, è necessario proseguire a destra.

Primo incrocio, proseguire su quello più basso

Dettaglio del percorso

Panorama verso Riva del Garda

Dettaglio del percorso
Nei vari scorci presenti, dove la vegetazione non copre il paesaggio, è decisamente difficile distogliere lo sguardo dal lago.

Dettaglio del percorso
In poco tempo arriviamo alla prima scala, Salt de la Cavra di 116 gradini. Si scende.

La prima scala

La prima scala

Dettaglio del passaggio
La prima è fatta, si prosegue in falsopiano.

Dettaglio del percorso

Un posto per riposarsi
Seconda scala, Corno di Bò di 238 gradini, questa sembra non finire mai!

La seconda scala

La seconda scala

Dettaglio del percorso

La seconda scala

La seconda scala

Vista sul lago

Dettaglio del percorso
Oltre all'infinità di vele presenti sul lago, la differenza di colore dell'acqua della foto successiva, è dovuta allo scarico del fiume Sarca in piena dalle piogge torrenziali dei giorni antecedenti alla nostra escursione.

Vista sul lago
L'ultima scala, Val Calcarole, è di soli 33 gradini.

Dettaglio del percorso
Arrivati al congiungimento con la strada forestale, abbiamo proseguito in base alle indicazioni della tabella di inizio percorso facendo una sorta di anello. Certo è anche possibile tornare indietro, ma è meglio fare una strada in salita o tutti quei gradini?

La strada forestale verso Tempesta

La fine del sentiero e la salita sulla strada forestale
Proseguiamo in salita sulla strada forestale ...

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso
... salita che termina in un altro magnifico punto panoramico. Valutando la scelta sulla strada del ritorno, se rifare i gradini o questa salita, sicuramente questa è stata la migliore.

Panorama dal punto più alto del percorso

Panorama dal punto più alto del percorso

Panorama dal punto più alto del percorso

Val di Ledro

Vista verso il Ponale
Dopo una bellissima pausa panoramica il percorso prosegue in discesa e la strada termina ad un incrocio di sentieri. Prendiamo quello a sinistra con le indicazioni per il Busatte-Tempesta.

Dettaglio del percorso

Indicazioni per il sentiero
Il percorso si ricongiunge tra la prima e la seconda scala.

Punto di ricongiungimento al sentiero
Tornando risulta visibile come queste scale sono attaccate alla roccia.

La prima scala

Dettaglio del percorso

La prima scala

La prima scala
Foto e video dal drone

La seconda scala

La seconda scala

Torbole e il punto panoramico
Come si raggiunge:
Dal centro di Torbole (TN) si prosegue verso sud. Poco prima del porticciolo si trova a sinistra una strada con indicazione "Le Busatte". La strada è stretta con un semaforo che regola il senso unico alternato. Si prosegue seguendo le indicazioni fino al termine della strada.
Mappe Interattive:
SCHEDA PERCORSO | |
---|---|
Zona: | Paganella - Bondone - Baldo - Garda |
Provincia / Comune: | Trento / Nago-Torbole |
Categoria: | Montagne |
Tipologia: | Naturalistico, Paesaggistico, Panoramico |
Coordinate punto di arrivo: | 45.839436 - 10.863922 (45°50'21" N - 10°51'50" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.865635 - 10.881734 (45°51'56" N - 10°52'54" E) |
Altitudine di partenza (m): | 157 |
Altitudine di arrivo (m): | 233 |
Dislivello (m): | 325 |
Difficoltà del percorso: | E - Escursionistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 2 ore 40 minuti |
Km totali: | 7,90 |
Come si raggiunge: | A piedi |
Natura e Ambiente:
Un lago dall'origine antica
Il Garda o Benaco: il più grande lago italiano, incastonato in un ambiente ricco di storia e di rara bellezza. Un paesaggio modellato da antichi ghiacciai ma dall'origine assai più remota. La nascita della profonda valle benacense è infatti da ricercare nelle poderose spinte tettoniche che nel Neogene (tra 25 e 5 milioni di anni fa) hanno formato queste montagne.
Gli effetti di questi imponenti movimenti, avvenuti lungo grandi faglie che attraversano da sud a nord la conca del lago, sono particolarmente evidenti nelle pareti strapiombanti della sponda occidentale, dove rocce più antiche sono sovrapposte a rocce più giovani.
Il versante orientale invece è meno deformato ed è dominato da ripidi liscioni in roccia corrispondenti alle superfici di strato a franapoggio.

L'antica morfologia, pur conservandosi nei suoi caratteri fondamentali, ha subito nel tempo profondi mutamenti. In particolare il paesaggio attuale mostra i segni evidenti del modellamento glaciale wurmiano. Infatti, fino a circa 15.000 anni fa, la valle del Sarca e la conca benacense erano occupate dal grande ghiacciaio Atesino, che muovendosi verso sud ha levigato i fianchi di queste montagne ed eroso il fondovalle.

Il gigantesco fiume di ghiaccio "sfociava" in pianura tra Desenzano e Peschiera, dove ha depositato gli enormi accumuli di detriti che formano le colline dell'anfiteatro morenico del Garda, visibili sullo sfondo.
Laste e Marocche
Le Marocche e le Laste di Nago sono le estese pietraie e i nudi liscioni di roccia che dominano il paesaggio a monte di Nago e Torbole. Sono il risultato delle imponenti frane che, dalla fine dell'ultima glaciazione (circa 15.000 anni fa), hanno interessato a più riprese il versante sopra i due paesi. Spessi pacchi di calcari del giurassico sono franati a valle frantumandosi in una miriade di blocchi. I distacchi sono stati favoriti dalla forte inclinazione del pendio e dalla presenza di sottili veli argillosi intercalati agli strati calcarei.
Le Marocche sono il corpo di frana, ossia gli enormi accumuli di massi accatastati caoticamente sui fianchi della montagna.
Le Laste sono invece le ripide superfici di strato a franapoggio, inclinate di 20-40°, su cui è scivolato il corpo di frana.

Tra le Marocche di Nago la più grande è quella di Gorte. Questa frana si è staccata dal Doss dei Frassini scivolando sulla Lasta Paternoster, lunga 1000 m e larga 800 m.
L'evento, probabilmente avvenuto in più fasi, interessò un pacco di strati di circa 100 m di spessore, del volume stimato di circa 76 milioni di m3.

Paesaggi in miniatura

Le rocce calcaree di questo versante rivelano le tracce di un fenomeno che ha un ruolo rilevante nel modellamento del paesaggio: il Carsismo.
L'acqua piovana a contatto con l'anidride carbonica (CO2) dell'aria diventa leggermente acida, e nel tempo corrode la roccia calcarea su cui cade.
L'acqua scorre sulle ripide e nude superfici di strato (Laste), si insinua nelle fessure della roccia e riempie piccole cavità, dissolvendo il calcare. In questo modo crea le tipiche forme carsiche che si possono osservare qui di fronte.
SOLCHI A DOCCIA
Canali lunghi qualche decimetro e profondi alcuni centimetri disposti secondo la massima pendenza.
SCANNELLATURE
Piccoli solchi poco profondi, separati da crestine aguzze e taglienti che ricordano catene montuose in miniatura.
CREPACCI CARSICI
Profonde fessure aperte, larghe fino a 10 cm e lunghe fino a 50-60 cm. Si sono impostati sul reticolo di fratture che tagliano in diagonale gli strati, spaccandoli in blocchi romboidali.
Data visita: 01/11/2023
Data pubblicazione: Nov. 14, 2023
Autore: Corrado De Zanche