L'altopiano di Asiago nasconde delle piccole meraviglie e delle grandi sorprese.
E' il caso della Busa del Giasso (Buso del Ghiaccio) una cavità naturale sempre ghiacciata utilizzata durante la Grande Guerra come ghiacciaia.
Tornando a rivisitare il Monte Chiesa abbiamo avuto modo di riscoprire questa cavità.
E' proprio il caso di dire "riscoprire" perchè nel primo caso la presenza della neve ci aveva impedito di vederci dentro!
Il 17° Reggimento Sloveno Kronprinz ha modificato leggermente la morfologia del luogo con delle scale in pietra ancora visibili e lasciando il loro marchio.
I.R. Kronprinz N°17
E' bello poter vedere le differenze delle foto tra giugno 2006 e agosto 2014.
Giugno 2006
Agosto 2014
Giugno 2006
Giugno 2006
Agosto 2014
Agosto 2014
Dal bordo della voragine sembra che il suo interno sia irraggiungibile, ma proprio notando i gradini di pietra fatti dagli Sloveni si può provare a scendere un po ...
Agosto 2014 - ingresso
... e scoprire l'ingresso!
Agosto 2014 - ingresso
Agosto 2014 - ingresso
Piacevole scoperta, bellissima esperienza, forte emozione
Agosto 2014 - tracce di un secolo fa?
questo è quello che abbiamo provato camminando sul ghiaccio all'interno della cavità.
Agosto 2014
Agosto 2014
Agosto 2014
Un'altra piccola cavità si apre sul fondo della grotta. All'interno una colata di ghiaccio.
Agosto 2014
Agosto 2014
Ci siamo posti molte domande, purtroppo senza risposte, la prima fra tutte la curiosità di sapere la profondità del ghiaccio, su come si sia formata e su come gli Sloveni l'avessero equipaggiata per i loro scopi.
Forse non avremo le risposte, ma la voglia di tornarci c'è!
Nel 2019 la situazione ghiaccio è ancora più grave, ce n'è sempre di meno e siamo riusciti ad entrare sempre più in profondità.
Agosto 2019
Agosto 2019
Agosto 2019
Agosto 2019
Agosto 2019
Chi dovesse visitarla è pregato di aggiungere una foto nei commenti per avere una storia del ghiaccio presente. Grazie
Come si raggiunge:
Da Gallio (VI), seguire le indicazioni per Melette e poi per M.Ortigara. Dopo il Rifugio Campomulo la strada sale a tornanti dopo i quali comincerà ad essere alternativamente da strada asfaltata a strada bianca. La strada viene sistemata ogni anno in occasione del raduno degli Alpini sul Monte Ortigara.
Seguite sempre le indicazioni per il M.Ortigara, si passa vicino a Malga Fiara, Malga Mandrielle. Sulla destra trovate l'indicazione per Malga Fossetta. Proseguite ancora dritti. La strada passa una selletta e gira repentinamente a destra sfiorando una voragine (Buso del Diavolo). Poco dopo la strada svolta a sinistra e di nuovo a destra. Sulla sinistra una strada in salita molto ghiaiosa porta verso Piazza delle Saline.
Da Piazza Saline si procede a sinistra verso Bivio Italia. Attenzione la strada è stretta.
Arrivati a Selletta Caviglia inizia il percorso a piedi.
Il sentiero che si percorre è una variante dell'839.
Si scende dalla selletta in direzione nord ovest passando vicino ad un baito distrutto ed un ex cimitero militare. In prossimità di Malga Pozze (che non si raggiunge) si trova il sentiero originale che scende verso sud ovest, bisogna proseguire salendo verso nord ovest.
Arrivati all'inizio dei resti dei baraccamenti del Monte Chiesa, seguire l'indicazione a sinistra per la Dolina degli Sloveni. Arrivati alla Dolina, attraversarla e risalire nel versante opposto.
Mappa e traccia GPS:
SCHEDA PERCORSO | |
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Zona: | Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago |
Provincia / Comune: | Vicenza / Asiago |
Categoria: | Grotte e Voragini |
Tipologia: | Naturalistico, Storico |
Coordinate punto di arrivo: | 45.993252 - 11.500138 (45°59'35" N - 11°30'0" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.979489 - 11.518013 (45°58'46" N - 11°31'4" E) |
Altitudine di partenza (m): | 1765 |
Altitudine di arrivo (m): | 2034 |
Dislivello (m): | 330 |
Difficoltà del percorso: | E - Escursionistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 2 ore 30 minuti |
Come si raggiunge: | A piedi |
Storia:
(tratta dai tabelloni in loco)
La Busa del Giasso
Nell'ambito della sistemazione logistica dei reparti del 17° Reggimento Kronprinz, la Busa del Giasso rappresenta un esempio pressoché unico di sfruttamento e valorizzazione di un fenomeno naturale ai fini dell'organizzazione logistica.
La particolare conformazione della cavità rocciosa faceva infatti sì che all'epoca del primo conflitto mondiale così come oggi, nonostante le mutate condizioni climatiche, si formasse uno strato di ghiaccio permanente, che nemmeno l'estate più torrida era in grado di fondere.
Gli sloveni del 17° sfruttarono questa caratteristica pressoché unica sull'Altopiano per fare della Busa la loro ghiacciaia, capace di contenere e conservare alla perfezione tutte le derrate reperibili.
Posta nelle immediate vicinanze di una serie di baraccamenti di compagnia, ed attrezzata all'epoca con una scalinata in pietra che consentiva di raggiungere senza problemi la superficie ghiacciata, essa offriva un prezioso refrigerio ai suoi vicini ed uno straordinario magazzino naturale per tutta l'unità.
Venne utilizzata ininterrottamente dall'estate del 1916 al tardo autunno del 1917.
Data visita: 24/06/2006 - 12/08/2014
Data pubblicazione: March 10, 2016
Ultimo aggiornamento: Aug. 4, 2024
Autore: Corrado De Zanche