Per raggiungere il Monte Priaforà dall'osservatorio astronomico (nella conca del Novegno) ci vuole circa un'ora. In alcuni tratti la salita è impegnativa, si può arrivare in mountainbike quasi fino all'arco naturale, poi si prosegue solo a piedi.
Novegno - Priforà - Sentiero di avvicinamento
Novegno - Priforà - Sentiero di avvicinamento, Priaforà è la cima più lontana
Novegno - Priforà - Sentiero di avvicinamento
Novegno - Priforà - Sentiero di avvicinamento
Eccolo, un arco naturale con un'altezza di circa 5 metri di altezza visibile anche dal SS 349 del Costo mentre si sale verso Asiago (in linea d'aria dista 8,5 Km e si vede come un puntino bianco appena sotto la cima del monte).
Novegno - Priforà - Arco naturale
Novegno - Priforà - Arco naturale
Novegno - Priforà - Arco naturale
Attraversato l'arco si trovano delle postazioni della prima guerra mondiale.
Novegno - Priforà - postazioni militari nei pressi dell'arco naturale
Novegno - Priforà - postazioni militari nei pressi dell'arco naturale
Dall'arco naturale si sale ancora per arrivare alla cima del monte. Purtroppo il tempo non era dei migliori e le nuvole ci hanno nascosto il panorama che avremmo potuto vedere (qui è visto dal vicino Monte Rione). Poco importa vista la simpatica compagnia che abbiamo conosciuto mentre pranzavamo, ci siamo spartiti vino, dolce e caffé corretto.
Novegno - Priforà - Verso la cima
Novegno - Priforà - Verso la cima
Novegno - Priforà - Verso la cima
Novegno - Priforà - Verso la cima
Novegno - Priforà - Verso la cima
Altre foto del sentiero, arco naturale e la cima del monte
Ma qualche schiarita ci ha permesso di vedere almeno i paesi sottostanti
Novegno - Priforà - Panorami
Novegno - Priforà - Panorami
Nei pressi della cima (in posti poco accessibili) varie caverne, ricoveri e postazioni della prima guerra mondiale.
Novegno - Priforà - costruzioni della Prima Guerra Mondiale
Novegno - Priforà - costruzioni della Prima Guerra Mondiale
Novegno - Priforà - costruzioni della Prima Guerra Mondiale
Novegno - Priforà - Postazioni
Novegno - Priforà - Postazioni
Novegno - Priforà - un gioco della natura
Ma oltre alle grotte scavate dall'uomo ci sono anche grotte naturali
Novegno - Priforà - grotta naturale
Altre foto di panorami, caverne e ricoveri
La grotta più importante e maestosa (che probabilmente verrà ripulita per facilitarne la visita) è a qualche centinaio di metri dall'arco naturale e sede di una batteria di cannoni.
Novegno - Priforà - Ingresso alla batteria di cannoni
Novegno - Priforà - Ingresso alla batteria di cannoni
Novegno - Priforà - Ingresso alla batteria di cannoni (foto storica)
La galleria è molto ampia e lunga, dopo una cinquantina di metri si biforca per poi riunirsi nelle 4 postazioni per i cannoni.
Novegno - Priforà - interno della galleria
Novegno - Priforà - interno della galleria
Particolare veramente interessante, ritrovato in alcune stanze scavate nella roccia, sono i resti di come queste grotte erano rivestite di tavole per rendere l'ambiente asciutto. Alcune file di cunei in legno piantate sulla roccia permettevano di fissare delle tavole al soffitto e alle pareti ed infine veniva fatta una base in cemento per la pavimentazione (probabilmente anche questa rivestita).
Novegno - Priforà - dettagli costruttivi
Novegno - Priforà - dettagli costruttivi
Le postazioni per i cannoni sono molte ampie, ed in alcuni posti si ritrovano anche delle scritte dell'epoca.
Novegno - Priforà - postazione per cannone
Novegno - Priforà - postazione per cannone (foto storica)
Novegno - Priforà - postazione per cannone
Novegno - Priforà - iscrizioni
Particolare interessante è una piccola trincea fortificata in muratura, a difesa dell'ingresso, che ci dava l'impressione di un fortino messicano.
Novegno - Priforà - trincea fortificata
Novegno - Priforà - trincea fortificata
Altre foto del complesso della postazione di batteria e della trincea armata
Come si raggiunge:
Da Schio (VI) seguite le indicazioni per Bosco di Tretto - S. Caterina. Arrivati alla contrada Rossi troverete la strada bianca che porta al Monte Novegno.
Mappe Interattive:
SCHEDA PERCORSO | |
---|---|
Zona: | Piccole Dolomiti, Pasubio, Novegno |
Provincia / Comune: | Vicenza / Posina |
Categoria: | Montagne |
Tipologia: | Naturalistico, Paesaggistico, Storico, Panoramico |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.786489 - 11.319688 (45°47'11" N - 11°19'10" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.760272 - 11.311437 (45°45'36" N - 11°18'41" E) |
Altitudine di arrivo (m): | 1659 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 2 ore |
Come si raggiunge: | A piedi, In mountain bike |
Storia:
(dal Web)
Dopo la caduta del Col Santo, le truppe alpine austriache dilagano nella valle del Leno di Terragnolo e, superato il Colle della Borcola, nella Val Posina. Anche le alture a Est del Posina che guardano Tonezza e la conca di Laghi vengono occupate dai Kaiserjaeger. Il tentativo iniziale della 18a Brigata Alpina A.U. è quello di aggirare il Pasubio attraverso Bocchetta Campiglia e Colle Xomo e quindi scendere verso Schio e la pianura veneta.
Il 25 Maggio 1916 iniziano aspri combattimenti sotto gli ampi terrazzi di Colle Xomo e le pendici di Monte Alba, che dureranno fino alla metà di Giugno. Gli AustroUngarici guadagnano terreno, ma la linea principale, validamente difesa dai reparti della 27a Div. Italiana (Brigate Sesia, Sele e Volturno) non dà segni di cedimento. La lotta si sposta più a Est, verso monte Spin, propaggine sinistra del Gruppo del Novegno e quindi, dopo la caduta delle alture in riva sinistra del Posina, Monte Majo, Altopiano di Tonezza, Monte Cimone, la linea italiana si porta sulle alture in riva destra (28 Maggio).
Il 29 Maggio, preceduti da forte bombardamento d'artiglieria, gli Austriaci (Battaglioni Kaiserjaeger) riprendono furiosi attacchi contro i ripidi versanti della dorsale montuosa. Il 30 Maggio 1916 la linea italiana viene intaccata con la perdita del Priaforà, propaggine Nord del Novegno.
Ultimo giorno di Maggio: la linea italiana, difesa nella zona del Novegno dalla 35a Divisione e dalla 9a Div. più a Est, corre dalla cresta di questo per scendere fino a passo Campedello e risalire al trincerone di Monte Giove, di fronte al Priaforà. Da qui la linea corre sulla sommità dei Colletti di Velo per entrare in Val d'Astico davanti al paese di Velo d'Astico, abbandonato.
Quindi la linea prosegue per il fondo valle fino alla frazione Seghe di Velo e, passato l'Astico al ponte di Schiri, risale le pendici di Monte Cengio.
Gli attacchi austroungarici riprendono i primi di Giugno soprattutto contro Monte Giove e i Colletti di Velo, ma il forte sbarramento di artiglieria italiano, specie delle batterie piazzate sul Monte Summano, impediscono seri vantaggi per il nemico.
Il 12 Giugno un formidabile schieramento di artiglieria posto soprattutto sull'altopiano di Tonezza, apre la strada all'attacco delle fanterie austriache contro il trincerone di Monte Giove. La linea italiana sembra cadere, ma un provvidenziale sbarramento di artiglieria costringe gli austriaci a riparare nelle proprie trincee.
Al mattino del 13 riprende l'attacco a.u., ma anche questa volta si spegne contro le ormai provate truppe italiane che vengono nei giorni successivi rinforzate da rincalzi.
A metà Giugno inizia la controffensiva italiana sull'Altopiano di Asiago e anche nel settore Posina le ormai stanche fanterie a.u. si ritirano su una linea più facile da difendere, che si svolge sulla sinistra del Posina dal Monte Majo al Cimone. Il Priaforà viene rioccupato dagli italiani e anche la conca di Arsiero, abbandonata dagli Imperial-Regi viene rioccupata dalle truppe italiane.
Con la successiva conquista del Cimone da parte italiana e la riconquista austriaca con lo scoppio della nota mina, il fronte si assesta sulle posizioni che resteranno immutate fino al 1918.
Data visita: 12/10/2007
Data pubblicazione: Jan. 24, 2008
Autore: Corrado De Zanche