Con il nome di Monte Novegno si nasconde un complesso montuoso formato da più cime, Monte Rione, Monte Giove, Priaforà, Cima Alta, Monte Vaccaresse, Monte Summano, Monte Novegno ognuna diversa dalle altre ed ognuna con le sue tracce di storia.
L'obiettivo della giornata era quello di raggiungere Priaforà, ma visto che nelle vicinanze c'è anche la cima del monte Novegno perché non allungare un po'?
Monte Novegno - Ingresso
Monte Novegno - Ingresso
Monte Novegno - Ingresso
Monte Novegno - Ingresso
Per raggiungere i suoi 1548 metri basta veramente poco perché la macchina è stata parcheggiata a 1484 metri appena fuori dal cancello che chiude tutta l'area del Novegno.
Lasciata la strada già si cominciano ad intravedere le tracce degli insediamenti militari della prima guerra mondiale.
Monte Novegno - ricovero in caverna
Monte Novegno - ricovero in caverna
Monte Novegno - ricovero in caverna
Monte Novegno - ricovero in caverna
Se il tempo fosse stato bello avremmo visto subito la croce del Novegno, ma delle nuvole dispettose (che erano solo lì) ci nascondevano quasi tutto.
Monte Novegno - verso la cima
Monte Novegno - verso la cima
Monte Novegno - verso la cima
Monte Novegno - verso la cima
Ed eccoci alla croce. Il nostro augurio è che se andrete anche voi abbiate la possibilità di vedere il panorama della piana di Schio.
Monte Novegno - la cima
Monte Novegno - la cima
Monte Novegno - la cima
Monte Novegno - la cima
Monte Novegno - la cima
Tutto intorno alla cima 6 piazzole, 2 in alto e 4 un po' più in basso. Non siamo riusciti a trovare notizie su che armamento era presente, ma avevamo visto qualcosa di simile sul Forte Cherle. La piazzola doveva permettere una rotazione di un cannoncino che era saldamente fissato al centro del cerchio. Probabilmente un muretto e sacchi di sabbia creavano anche una piccola difesa alla batteria.
Monte Novegno - piazzola per cannone
Monte Novegno - piazzola per cannone
Monte Novegno - piazzola per cannone
Monte Novegno - schema di un cannone del Forte Cherle
Intorno alla cima altri resti di costruzioni e baraccamenti.
Monte Novegno
Monte Novegno
Monte Novegno
Monte Novegno
Monte Novegno
Monte Novegno
Monte Novegno - piantina
Come si raggiunge:
Da Schio (VI) seguite le indicazioni per Bosco di Tretto - S. Caterina. Arrivati alla contrada Rossi troverete la strada bianca che porta al Monte Novegno.
Mappe Interattive:
SCHEDA PERCORSO | |
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Zona: | Piccole Dolomiti, Pasubio, Novegno |
Provincia / Comune: | Vicenza / Schio |
Categoria: | Montagne |
Tipologia: | Paesaggistico, Storico, Panoramico |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.763152 - 11.313675 (45°45'47" N - 11°18'49" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.760272 - 11.311437 (45°45'36" N - 11°18'41" E) |
Altitudine di arrivo (m): | 1548 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 30 minuti |
Come si raggiunge: | A piedi |
Storia:
(tratta dai tabelloni trovati in loco)
Siamo adesso sul culmine del M.Novegno, in realtà costituito da un'inattesa e ampia scodella prativa, sui cui bordi s'ingobbano placidamente vari montuccoli, quali affacciati sui ripidi costoni e canaloni che scoscendono nella vallata del Posina o affacciati a meridione sulla pianura vicentina, verso cui lo sguardo può rilassarsi nell'incontrare il delizioso gradino formato dal piccolo Altopiano di Tretto.
Il brano riportato fornisce un'immagine fedele della struttura sommitale del Novegno, poiché descrive quelle caratteristiche ambientali che non è dato scorgere dal basso. Dalla depressione di Colle Xomo, dove si salda alle propaggini del Pasubio, il massiccio del Novegno scorre nella lunga dorsale di M.Alba (m 1230), dove s'inclina sul Colletto di Posina (m 1057) per alzarsi repentinamente su M.Spin (m 1304) e sui roccioni di M.Caliano (m 1622) e passando su M.Covolo (m 1670) attestarsi in ultima sul Monte Rivon (m 1691), massima sommità del massiccio.
A Sud-Est, oltre l'alta insellatura di Passo Campedello (m 1437), si eleva l'arcigno M.Priaforà (m 1659); di qui, retrocedendo verso Sud, a cavaliere tra la profonda conca d'Arsiero e il Tretto, il groppone di M.Giove (m 1596) prelude al risalto di M.Brazome (m 1283), che scende dopo qualche sussulto nella lunga depressione dei Colletti di Velo. Da essi prende avvio il seghettato crestone che s'arrampica fin sul M.Summano (m 1296), le cui erte pendici si radicano nell'alta pianura vicentina.
Da qualunque parte lo si osservi, il massiccio del Novegno dà l'esatta impressione di costituire un estremo e imponente baluardo verso la pianura vicentina, quale in effetti divenne durante l'offensiva austroungarica della primavera del 1916.
Novegno - Foto Storiche
Nella prima quindicina del giugno 1916, il Novegno fu la chiave di volta dell'estremo schieramento italiano lungo la destra dell'Astico; resse all'urto conclusivo dell'11a Armata imperiale che, scavalcandolo, sarebbe sfociata nella pianura veneta precedendo la 3a Armata irretita sul vicino Altopiano dei Sette Comuni. In quei giorni, soprattutto fra il 12 e 13 giungo, fanti ed alpini della 35a divisione di fanteria al comando del magg.Carlo Petitti di Roreto, che aveva sostituito il discusso suo predecessore Felice De Chaurand de Saint Eustache, si batterono in maniera quasi sovrumana contro i Kaiserjager dell'8a divisione, il cui attacco era stato preceduto da una massiccia, pesante e micidiale azione di fuoco da parte dell'artiglieria, nettamente superiore per quantità e qualità a quella italiana. L'azione si concentrò contro Passo Campedello e M.Giove, ma alla fine a spuntarla furono i fanti della 35a, vanificando così l'attività offensiva della XI Armata dell'arciduca Eugenio e, in particolare, quella della 44a Divisione austroungarica al comando del generale Viktor Dankl.
Veniva così arrestata, alle porte di Schio e sul limitare della pianura vicentina, la "strafexpedition", operazione che probabilmente rappresentò la più grande battaglia che mai sia stata combattuta in montagna in un contesto che fu l'unico dell'intera fronte a subire ininterrottamente per tutti i quarantun mesi, le sorti di uno stato di belligeranza e divenendo teatro di alcune tra le più sanguinose battaglie combattute durante il conflitto.
Sgomberato durante la notte del 24 giugno 1916, il Novegno fu interamente rioccupato dall'Esercito italiano, che negli anni successivi vi realizzò grandiose opere campali, sistemandovi artiglierie che, oltre ad esercitare azione offensiva sulle linee oltre il Posina, ne fecero un formidabile caposaldo in grado di sventare possibili ritorni offensivi. Sul "Letzeberg" l'ultimo monte, com'era stato chiamato dagli austriaci il Novegno, il terreno intorno alla conca, rivela tracce di quel tempo in cui hanno vissuto migliaia di uomini in armi: resti di strade, mulattiere, piazzole per baracche, postazioni di artiglieria, resti di un cimitero di guerra; segni dell'immane opera fortificatoria e difensiva realizzata in guerra senza risparmio di fatica, coi mezzi ancora rudimentali del tempo.
Tutto ciò, fa del Novegno un grande laboratorio all'aperto per la conoscenza e lo studio della Grande Guerra. Qui più che altrove, le testimonianze, le ricerche, i documenti, trovano sul terreno il tangibile riscontro di opere, alcune delle quali sono da considerarsi veri capolavori dell'ingegneria militare. Sotto il profilo naturalistico il massiccio del Novegno offre eccezionali aspetti, magnifici esemplari di una fauna unica vivono in ampia simbiosi in un patrimonio floreale di pregio e degno di attenzione e cura.
Novegno - Foto Storiche
Novegno - Foto Storiche
Novegno - Mappa
Data visita: 12/10/2007
Data pubblicazione: Dec. 30, 2007
Autore: Corrado De Zanche